martedì 2 ottobre 2007

(Much) More is (Much) More








(Continuo con i miei appunti...)

L'India è un'esplosione di odori, colori, sapori. Tutto qui è portato all'estremo. I templi sono ricoperti di intricatissimi bassorilievi colorati, i loro dei sono raffigurati con la pelle azzurra, verde, rossa. Le donne vestono di tutti i colori dell'arcobaleno, se venissero a Milano e vedessero tutti avvolti nei cappotti grigi o neri avrebbero uno shock, crisi d'astinenza cromatica. Gli autous sono verde pisello, rosa fluo, viola. In una tazza di tè ci sono almeno tre spezie. In un buon riso masala trenta. Anche i popcorn del cinema sono speziati.
Il paradiso per me che ho sempre amato i colori, le spezie, i sapori e le emozioni forti, e in genere tutto quello che è un po' sopra le righe, non banale,
vedi Alta fedeltà, che metto il peperoncino anche nell'insalata, che ho vestiti di tutti i colori ma neanche una camicetta bianca, che non ho mai preso una pizza margherita in vita mia, che non sopporto quei tristoni di Muji fanatici del "less is more", un negozio per anoressici dell'anima, che preferisco sempre abundare quam deficiere e che a volte sono un po' kitsch e un po' ingorda.
Ma non mi sarei mai aspettata di vedere Francesco, uno che predilige la funzione alla forma, che rifugge la decorazione, che vede nell'essenzialità di una sedia pieghevole in alluminio più di quanto riuscirò mai a vederci io, insomma in una parola un designer, che mi incita a comprare una coppia di cavigliere d'argento con smalti colorati, pendagli e due dozzine di campanellini!
L'India è proprio contagiosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

no!!!!!!!!!!!!!!!
anche francesco è finito nel tunnel!
pri

Aelys ha detto...

Le foto sono sempre più belle, ma mi sa che l'India porta dipendenza...