lunedì 28 maggio 2007

Solo per i tuoi occhi


Cielo grigio su... palazzi grigi ovunque. Ma nel mezzo di una domenica milanese di pioggia, Francesco ed io ci siamo rifatti gli occhi e storditi di colori. Non abbiamo preso l'LSD, ma due biglietti per La città proibita, l'ultimo film di Zhang Yimou. Un film in grado di soddisfare tanto gli appassionati di film di cappa e spada (Francesco) quanto gli amanti di cineserie, vestiti e cose che luccicano (io).
L'azione vera e propria è concentrata nella seconda metà del film, ma nella prima mezz'ora mi sono ritrovata a pensare: se anche non dovesse succedere nulla per tutto il film non mi annoierei, e forse non me ne accorgerei neanche... perché sono ipnotizzata. Coreografie di massa, colori sgargianti, oro e sangue, fiori e spade, vestiti sontuosi, acconciature architettoniche, stanze dagli ornamenti a dir poco psichedelici, silenziosi ninja volanti, eserciti che si muovono nell'inquadratura come pennellate di colore su una tela... Le scene dei cerimoniali di corte come quelle delle battaglie sono visivamente emozionanti, colorate, astratte e ipnotiche come quadri di un caleidoscopio. Ma sotto tanta perfezione formale: follia, morte e litri di sangue.
Da gustare su grande schermo, meglio se accompagnato da cielo nuvoloso che ne esalta le caratteristiche cromatiche; da discutere davanti a un piatto di spaghetti di soia piccanti, perché anche lo stomaco vuole la sua parte.

mercoledì 23 maggio 2007

La regola del 9


A volte nella mia ricerca, vedo tutto nero. Poi il cielo si apre e mi appaiono le tavole della legge... di Murphy.
In questi casi di pessimismo cosmico, mi sforzo di pensare alla "regola del 9" che ho, modestamente, elaborato sulla base dell'esperienza di uno scrittore americano, William Least-Heat-Moon. Comunque non c'è ancora il brevetto sulle esperienze di vita, quindi la regola è a disposizione di tutti, anche se basata sulla vita di un altro. Questo tizio è ormai famoso per i suoi originali romanzi di viaggio attraverso gli States, ma il suo primo (bellissimo) libro gli era stato rifiutato da ben 9 case editrici, prima di incontrarne una più illuminata che lo pubblicasse, dando così il via alla sua florida carriera di scrittore. Se si fosse scoraggiato prima, il mondo avrebbe perso delle grandi opere... e lui sarebbe disoccupato.
Quindi, per chi, come me, tende a scoraggiarsi e a dubitare di sé alla prima difficoltà, ecco la "regola del 9": è assolutamente proibito rinunciare prima di 9 tentativi. (Che potremmo anche parafrasare con: il mondo è pieno di cretini - 9 su 10! - che non capiscono niente e non sono in grado di apprezzarmi, ma se ho la pazienza di sopportare i 9 per trovare quell'unico che cerco, sarò ampiamente ripagata). Non vergognamoci di essere insistenti, rifiutati, insistentemente rifiutati... forse, semplicemente, non lo siamo ancora stati abbastanza!

domenica 20 maggio 2007

Nuoce gravemente al pessimismo


E' possibile andare in overdose da Gilmore Girls (Una mamma per amica)?
Questo inquietante interrogativo mi è balenato nella mente mentre mi accingevo a comprare l'ennesimo dvd in edicola:ogni sabato ne escono due nuovi, ti dici che puoi smettere quano vuoi, che non comprerai tutte e otto le stagioni... beh, anche se fosse, non le guarderai mica tutte insieme... o no?
Per i profani, il telefilm racconta la vita della giovane mamma Lorelai e di sua figlia adolescente Rory nella ridente Stars Hollow, piccolissima cittadina del New England in cui tutti si conoscono. E tutti, anche il sindaco arrogante, l'antiquaria bigotta e lo scemo del villaggio, sono semplicemente adorabili. Tutti tranne la nonna. Gli episodi sono scanditi dai dialoghi brillanti, fittissimi e rapidissimi di madre e figlia (e nonna).
Per motivi ancora ignoti alla scienza, ma si sospetta che sia a causa di questa elevata loquacità femminile, gli uomini in genere sono immuni al richiamo del telefilm; gli esperimenti condotti in materia indicano anche che, se sottoposti alla visione, dopo 10 minuti tendono a fuggire il più lontano possibile.
Per le donne, i sintomi dell'overdose sono: alto tasso di zucchero nel sangue, illimitata (pericolosa) fiducia nel genere umano compresi i condomini e i politici, rimpianto per non essere stata una ragazza madre (ah, se solo fossi rimasta incinta a 16 anni! Ora avrei una figlia per amica...),
diffuso (insano) ottimismo, (molesto) aumento della parlantina, (vana) ricerca di un diner dove passare le giornate mangiando pancake e chiacchierando col barista burbero ma dal cuore d'oro, (-da riempire a piacere-) amore per la vita.
Possibili effetti collaterali: il diabete ti stronca, condomini e politici ti derubano, i baristi ti buttano fuori, mentre il tuo ragazzo annuisce sorridente: ha i tappi nelle orecchie.

giovedì 17 maggio 2007

Ricerca


Cerco lavoro, cerco casa, cerco un volo economico per Roma, cerco un medico fidato a Milano, cerco una rosticceria cinese aperta dopo le 22.00, cerco di essere puntuale, cerco di non essere troppo incazzosa, cerco di tenermi in contatto con gli amici vicini e lontani, cerco una sitcom in TV ma trovo solo serial su medici e poliziotti, cerco di non scoraggiarmi, cerco di tenere i piedi per terra, cerco di non pestare la cacca, cerco di non comprare tutte le infradito che vedo, cerco soprattutto di non pestare la cacca con le infradito, cerco di non ripetermi, cerco di non ingrassare, cerco rogne, cerco di non contribuire al disastro ecologico, cerco di non far appassire i fiori sulla ringhiera, cerco di essere ottimista sul futuro dell'umanità, cerco di portare avanti i miei progetti, cerco di non perdermi, cerco di essere più sicura di me, cerco un lavoro che mi faccia sentire realizzata, cerco l'arca perduta, cerco un centro di gravità permanente, cerco un po' di blu dove il blu non c'è.
E per tutta questa ricerca non merito almeno una borsa di studio?!?

martedì 15 maggio 2007

Family Day


E noi pensavamo che questa fosse l'unica famiglia in grado di darci i brividi!

sabato 12 maggio 2007

Ossimoro


La rivincita delle comparse



Finalmente è stata fatta giustizia: gli ultimi sono i primi... anche se non ci fanno una gran bella figura.
Il fondale diventa primo piano, il marginale diventa centrale. Insomma: le comparse diventano protagoniste. Accade da qualche tempo in EXTRAS, telefilm targato BBC-HBO (e da sempre nei sogni più selvaggi di ogni comparsa).
Ricky Gervais, già autore e protagonista di THE OFFICE, è ora Andy che a 40 anni suonati decide di lasciare il lavoro fisso per puntare tutto sulla carriera di attore. Ma la strada per il successo, o anche solo per un ruolo decente, vabbè almeno per un ruolo, è lunga e dolorosa....
In ogni episodio lo troviamo sul set di un diverso film, negli improbabili panni di soldato napoleonico, profugo bosniaco... Sempre pronto a sgomitare per guadagnare terreno e spostarsi dai margini sfocati al centro dell'inquadratura. Sempre intento a rompere le scatole al prossimo per ottenere una battuta.
Con lui c'è Maggie comparsa di professione, le cui ambizioni sul set sono di tipo diverso: in sostanza... mmm... rimorchiare.
Lo show è divertente, di quelli in cui mentre ridi delle disavventure dei personaggi, ti vergogni terribilmente per loro. Andy e Maggie, nella migliore tradizione telefilmica, riescono sempre a dire e fare la cosa sbagliata al momento sbagliato, provocando il caos sul set, e in noi spettatori quel tormento-godimento che ci fa contorcere nella poltrona.
Se poi noi spettatori siamo anche stati comparse, beh, il godimento raddoppia...
... o è il tormento?

giovedì 10 maggio 2007

Ciak, terza, aaaazione!


Ricomincia la ricerca del lavoro! Mi sono appena licenziata, è già la terza volta quest'anno... Oddio, sta diventando un vizio (ma no, vi giuro! smetto quando voglio!).

Il fatto è che ogni lavoro era molto meno appagante (eufemismo) del precedente... ma decisamente più remunerativo.
Eh già, nella mia esperienza professionale, responsabilità e stipendio sono inversamente proporzionali: come AIUTO REGISTA ero piena di debiti, come COMPARSA ho messo un po' di soldini da parte.
Il mondo gira al contrario?!?
Continuando così, andrò a
portare i caffè sul set e riuscirò a comprarmi casa. Quando pulirò i cessi degli studios, mi considererò finalmente arrivata. Se solo ci avessi pensato prima, mi sarei risparmiata tutti quegli anni di università e master!!!

Ma forse era giusto fare un po' di gavetta prima di passare ai cessi ;-)