sabato 20 ottobre 2007

Luk & the Series: blog nuovo, vita nuova?

Era da un po' che volevo farlo ed ora l'ho fatto: un blog sui telefilm. Si chiama: Luk & the Series. Non ci troverete le ultimissime notizie dagli USA o i dati auditel, per quello ci sono già tanti altri siti. Il mio sarà un blog di approfondimenti, riflessioni, recensioni e citazioni sui telefilm, anche su quelli andati in onda solo sulla TV americana. E discussioni, se parteciperete con i vostri commenti.

I motivi per cui apro un secondo blog sono tanti:

- In queste settimane ho buttato giù tante idee per articoli e le ho proposte a qualche rivista. Dalle loro risposte mi sembra di aver capito che
bisogna per forza giocare d'anticipo, non solo per gli ovvi tempi tecnici di stampa, ma per l'approccio della stampa italiana nei confronti dell'argomento telefilm: un approfondimento o una recensione non interessano quasi a nessuno, si vive di anticipazioni. Quando un telefilm è già andato in onda, o manca solo un mese all'esordio in TV, l'argomento è già considerato vecchio. Così, mentre le mie idee invecchiavano a vista d'occhio, mi sono detta: perché lasciarle ammuffire? Meglio condividerle con i mezzi che ho a disposizione

- Mi diverto

- Quando invio il CV a una nuova rivista per cui mi piacerebbe scrivere, posso aggiungere il link del mio blog: gli editor potranno così accedere facilmente agli articoli già pubblicati (quando avrò ifnito di caricarli) e farsi un'idea del mio stile, della mia preparazione, della mia teledipendenza, della mia follia incurabile, eccetera.

- Quando i tempi (tecnici) saranno maturi, cercherò di guadagnarci qualcosa con la pubblicità

-
Spero che mi porti un po' di fortuna per la mia carriera...

-
Sto sviluppando una duplice personalità

Ho comunque intenzione di continuare a scrivere su LSD... finché mi passeranno cose per la mente!

sabato 13 ottobre 2007

Weekend col designer

Dopo la sbandata per il kitsch indiano, all'insegna del more is more, il designer di casa sembra essere rinsavito (forse in studio gli hanno fatto un esorcismo). Mi ha appena informata che il prossimo weekend andremo alla Sagra del Bullone di Udine. Un appuntamento, pare, imperdibile. Aaah, ora è di nuovo se stesso, Francesco è tornato!
Aspettate, ora che ci penso credo abbia detto Fiera del Bullone: ero io che speravo di ricavarne almeno una polenta, due castagne e un bicchiere di vino, nonché qualche luccicante bancarella...
Non c'è niente da fare, non si può sfuggire alla propria natura!

Comunque in una relazione si fanno sempre dei compromessi, così io sto cercando di avvicinarmi al misterioso mondo del bullone senza pregiudizi negativi. E guardate qui sotto cosa ho trovato! Non me ne andrò dalla sagra (ops) senza uno di questi.


mercoledì 10 ottobre 2007

(Too Much) Freedom


"There is too much urinary freedom in this country. I'm proud to hold it in". Jerry Seinfeld


Anche in India il 15 agosto si festeggia: è l'anniversario dell'indipendenza, la liberazione dagli inglesi. Questo Independence Day poi è speciale perché la repubblica indiana, la più grande del mondo, compie 60 anni.

Il giorno dopo, caso raro, viaggiamo di giorno e ho con me, per passare il tempo, una pila di riviste indiane stile Newsweek, tutte in edizione speciale "60 years of freedom". Non sapevo veramente niente della storia indiana, che vergogna! E' interessantissima: gli avvenimenti dell'ultimo mezzo secolo sono straordinari, nel bene e nel male.
Ma mentre ci spostiamo da una stazione fetente ad una nauseabonda, vere latrine a cielo aperto che mi costringono a infilarmi i gelsomini nelle narici (giuro, funziona), ogni volta che leggo "freedom" non è a Ghandi che penso, ma a Seinfeld: too much urinary freedom in this country.


P.S. Che il concetto di libertà non fosse necessariamente positivo lo avevamo già imparato con Berlusconi e la sua casa.

martedì 2 ottobre 2007

(Much) More is (Much) More








(Continuo con i miei appunti...)

L'India è un'esplosione di odori, colori, sapori. Tutto qui è portato all'estremo. I templi sono ricoperti di intricatissimi bassorilievi colorati, i loro dei sono raffigurati con la pelle azzurra, verde, rossa. Le donne vestono di tutti i colori dell'arcobaleno, se venissero a Milano e vedessero tutti avvolti nei cappotti grigi o neri avrebbero uno shock, crisi d'astinenza cromatica. Gli autous sono verde pisello, rosa fluo, viola. In una tazza di tè ci sono almeno tre spezie. In un buon riso masala trenta. Anche i popcorn del cinema sono speziati.
Il paradiso per me che ho sempre amato i colori, le spezie, i sapori e le emozioni forti, e in genere tutto quello che è un po' sopra le righe, non banale,
vedi Alta fedeltà, che metto il peperoncino anche nell'insalata, che ho vestiti di tutti i colori ma neanche una camicetta bianca, che non ho mai preso una pizza margherita in vita mia, che non sopporto quei tristoni di Muji fanatici del "less is more", un negozio per anoressici dell'anima, che preferisco sempre abundare quam deficiere e che a volte sono un po' kitsch e un po' ingorda.
Ma non mi sarei mai aspettata di vedere Francesco, uno che predilige la funzione alla forma, che rifugge la decorazione, che vede nell'essenzialità di una sedia pieghevole in alluminio più di quanto riuscirò mai a vederci io, insomma in una parola un designer, che mi incita a comprare una coppia di cavigliere d'argento con smalti colorati, pendagli e due dozzine di campanellini!
L'India è proprio contagiosa.