mercoledì 23 gennaio 2008

A proposito di Harry

Attenzione: se non avete letto il 6° libro di Harry Potter, non leggete questo post... correte a leggere il libro, ignoranti!


Dedico questo post a tutti i Fedeli Lettori (come scriverebbe Stephen King) della saga di Hogwarts che come me hanno subito non richieste, fastidiose rivelazioni sul finale dell'ultimo o del penultimo libro, su chi muore, chi vive, chi-si-sposa-con-chi, chi-in-realtà-è-buono, chi-in-realtà-è-cattivo... prima di poterlo scoprire con i propri occhi.
Molti di loro, lo so, non potranno leggermi: sono in carcere per aver tentato di
uccidere o torturare gli inopportuni chiacchieroni portatori insani di spoiler. Per non parlare dei giornali che si sono affrettati a pubblicare il gran finale del libro più venduto del mondo un'ora dopo la sua uscita (un'ora!), riuscendo a realizzare la più grande, immediata, sadica spoilerizzazione di massa della storia (vedi mio post a caldo sul tema).
Per quelli che sono ancora in libertà, o gli arresti domiciliari, e che cercano qualcuno con cui condividere, in modo non violento, il loro sentimento di frustrazione, ecco cosa ho trovato navigando qua e la: lo sfogo di un giornalista del TIME contro un inopportuno passante che... Ma non dirò oltre, per non rovinarvi la sorpresa. Chi ha letto il 6° libro - lo ripeto, per sicurezza - può cliccare qui.

Mmm... a dire il vero, una certa violenza c'è, ma è solo verbale.


Aggiungo che la rubrica-blog si chiama "Nerd World". Qualsiasi riferimento ai miei Fedeli Lettori è puramente casuale.

lunedì 21 gennaio 2008

Cinestupidario

Ho passato gli ultimi quattro giorni al Future Film Festival di Bologna, a guardare cartoon e horror in dosi massicce, almeno tre lungometraggi al giorno, più un paio di telefilm, svariati corti e almeno due incontri con guru dell'animazione mondiale. Quattro giorni dentro al cinema, con solo brevissime pause in cui correvo da una sala all'altra per la successiva proiezione o mi facevo preparare un panino col falafel da mangiare poi durante il film (avete mai provato a mangiare un falafel ultrafarcito e ultrasalsoso al buio? non è facile...).
Non scriverò ora delle cose che ho apprezzato di più, sono troppo stanca, ma di quelle che mi sono rimaste impresse... per la loro stupidità. Si tratta di due dialoghi da due film diversi, uno giapponese l'altro americano, entrambi colpevoli di imperdonabile ingenuità per lo spettatore italiano.

Da Aliens vs Predator II, un B movie abbastanza divertente.
Per fuggire dalla città infestata di mostri, bisogna prendere una difficile decisione: seguire le direttive ufficiali per l'evacuazione della città o fare di testa propria? Discussione concitata tra i pochi superstiti.
Una donna, serissima, spiega il suo punto di vista: "Il governo non mente alla gente!". Silenzio tra gli astanti. Come se avesse detto una cosa seria. Nessuno ride.

(Nessuno ride!?!)

Da 5 centimetri al secondo, bell'anime giapponese super romantico su due ragazzini che si amano da lontano. Un giorno lui decide finalmente di andare a trovare la sua innamorata che vive in un'altra città, ma succede qualcosa di imprevedibile...
"Non avrei mai pensato che il treno potesse fare ritardo".
Mormorio divertito in sala.
No comment.

venerdì 4 gennaio 2008

Dreaming of a white Christmas


In questo momento sto assistendo ad un entusiasmante duello proprio fuori dalla mia finestra, una battaglia che mi tiene con il fiato sospeso: Pioggia vs Neve. La neve comincia ad attaccare. La pioggia lava via tutto. Poi la temperatura si abbassa e tornano i fiocchi di neve...

Per noi romani quando nevica è una festa: ci emozioniamo come bambini in un cartoon sdolcinato. Quando poi nevica a Natale è un miracolo, non meno importante della manna dal cielo. Il massimo è quando nevica subito dopo le feste di Natale: si prolungano l'atmosfera... e le vacanze, come successe nella Mitica Notte della Befana del 1983 .

Ma qui a Milano, ho imparato, non la pensano allo stesso modo.

Subito prima dell'ultima grande nevicata milanese, era venuta a trovarci mia cugina Francesca. Ci svegliamo il sabato mattina e vediamo i fiocchi di neve scendere, i tetti già imbiancati. Ci infiliamo il piumone sopra il pigiama e ci precipitiamo per strada. Da brave romane pensiamo che, non si sa mai, da un momento all'altro può finire tutto, bisogna approfittarne. E poi, non si pensa ad infilarsi i pantaloni quando si assiste a un miracolo. Tutte contente andiamo a comprare il latte e deve esserci sfuggito qualche commento felice e sdolcinato perché una signora che è lì dal lattaio, con un tono acido che è impossibile riprodurre per iscritto, ci fredda con il suo triste -non richiesto- punto di vista: "Sarà mica bella la neve in città, nè?!".
E' come se ci avesse detto che Babbo Natale non esiste.

A Milano, la neve è solo una seccatura. Non c'è niente di magico, è solo un intralcio per il traffico. Ma con quali cartoni animati sono cresciuti qui?!?

Mentre scrivo, fuori dalla mia finestra la battaglia continua. Io sto facendo il tifo per la neve. Ma non ditelo ai miei vicini.