martedì 18 settembre 2007

2°giorno in India: Bombay Fever



Il mantra del secondo giorno è lo slogan del canale satellitare AXN ricamato sul cappello di Francesco: "Relax. If you can". Perché noi ci proviamo, a rilassarci, ma proprio non riusciamo tra le auto che sfrecciano ovunque, i mendicanti sfigurati, le zanzare, la pioggia, il cellulare rubato da denunciare a polizia e assicurazione. Il relax arriva solo quando ci troviamo davanti a un magnifico piatto di cucina indiana. Cibo che avevo visto solo nei miei sogni più selvaggi, cose che voi umani non potete neanche immaginare. Come i gamberoni in salsa curry. O il mitico Thali, riso a volontà servito su una foglia di banano, accompagnato da una dozzina di ciotoline con diverse salse vegetali, più due o tre tipi di pane: si mischia il tutto, con le mani, si mangia, sempre con le mani cercando di non sporcarsi fino al gomito, si chiede altro riso, altre salse, altro pane fino a che la pancia, gonfia tipo airbag per tutte quelle verdure, non rischia di esplodere in stile Kreosotos.
Poi, mentre portiamo le nostre pance piene in giro per i decadenti palazzi vittoriani di Bombay, visitando l'antica università ci imbattiamo in due studenti indiani molto simpatici, Mike e Ajib. Prima ci offrono un tè, poi si offrono di guidarci in giro per la città. E' la svolta. Con i nostri nuovi amici visitiamo templi, giardini e mercati. Just a perfect day... in Bombay! Sembra incredibile... E' la prima di una lunga lista di sorprese che l'India ci riserverà, spiazzandoci ogni volta che pensiamo di aver capito come vanno le cose.
Con i nostri amici finisce tutto a tarallucci e vino. Che in questo caso significa vongole masala e birra Kingfisher. Mangiamo e beviamo alla grande, ci dividiamo anche un granchio tandoori, e, mentre con le mani unte peschiamo tutti e quattro dal piatto comune, mi rendo conto che i nostri propositi igienici contro amebe e vari germi tropicali sono già stati archiviati il secondo giorno di viaggio. In genere si "sbraca" dopo un paio di settimane, stiamo bruciando le tappe! Ma è vero che sembra passato un mese da quando questa mattina siamo andati a telefonare all'assicurazione sotto la pioggia...

A mezzanotte prendiamo il treno per Goa, appesantiti ma in fondo più leggeri. Stavolta non solo la pancia ma anche il cuore è pieno d'India.








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