martedì 12 febbraio 2008

I giganti buoni e gli indiani

"What we are doing to the forests of the world is but a mirror reflection of what we are doing to ourselves and to one another". Mahatma Ghandi

In basso a destra, se guardate bene, ci sono io, in tutto il mio metro e 60 cm. Fate voi i conti sulle dimensioni dell'albero...


A Milano non c'è molto verde a interrompere la successione di palazzi. Nell'asfaltare la città, navigli compresi, devono essersi fatti prendere un po' la mano e quando se ne sono accorti era troppo troppo tardi. Mi immagino la scena... "Ecco cosa abbiamo dimenticato!" "Azz... gli alberi!". Un po' come in quell'episodio dei Simpson ambientato nel vecchio west, quando Homer fa fuori l'ultimo bisonte rimasto e poi esclama "Doh!".

Così riguardo sempre con piacere le foto degli alberi giganti dell'India. Uno spettacolo della natura. Altissimi. Con tronchi attorcigliati e radici come serpenti. Così belli e maestosi da costruirci un tempio attorno per adorarli (vedi l'ultima foto).

Nella parco nazionale Peryar, famoso per le tigri - che fortunatamente non abbiamo incontrato durante le nostre esplorazioni a piedi nella foresta con il ranger - c'era un cartello che invitava a riflettere sulla bellezza e l'importanza di questi giganti del bosco. Dopo aver spiegato la capacità di questi alberi di creare attorno a loro un microclima stabile e accogliente per molte altre specie, concludeva così:
"We need these trees not for the wood or for some tangible benefits, but to ponder about it all, the overall design, our position in it and also to see ourselves. In their presence it is easy for us to realize with deep humility and also happiness that we are really puny, helpless beings taken care of so well by the collectivity of all the rest".

Mi viene allora in mente un altro indiano che aveva espresso un concetto simile. Si tratta, in realtà, di un indiano d'America:
Capo Seattle. O forse di uno sceneggiatore di Hollywood che ha scritto, per un suo documentario, un bellissimo discorso ambientalista attribuendolo al capo indiano... La paternità del discorso non è chiara. Ma non ha importanza. La sua sostanza è vera. Secondo me, almeno... anche se, dal panorama che vedo dalla mia finestra, capisco che non in molti, troppi, non la pensano così. Eccone un breve estratto:

"La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra. Tutte le cose
appartengono a un'unica famiglia e sono collegate tra loro. Non è l'uomo che ha ordito le trame del tessuto della vita, egli è solo uno dei suoi fili. Tutto quello che fa a questo tessuto, lo fa a se stesso".

Amen.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao! sono arrivata qui per caso, passando dal blog di aelys a cui sono arrivata attraverso nonsisamai, e pensa la mia sorpresa nello scoprire che sei la stessa che solo un paio di ore fa ha commentato il mio articolo di cashmere mafia su serialmente!
quando dicono che la rete è piccola...!
comunque grazie per essere passata di là, e complimenti per entrambi i blog, e per lo speciale su buffy! :D
alice/wild_honey

Lucry ha detto...

Ciao Sleeping Beauty, complimenti a te per Serialmente che è davvero un gran bel blog!
Cmq è vero, la teoria dei 6 gradi di separazione funziona più che mai nel web... il mondo è piccolo, ma il mondo virtuale lo è ancora di più!

Aelys ha detto...

Ma no, vi siete trovate da sole! Giuro che vi volevo mettere in contatto, poi però tra le Hawaii e la nuova carriera che sto intraprendendo mi sono un pò persa... comunque sono contenta che condividiate le stesse passioni! Che ne dite, ci infiliamo pure Alba? :)

Lucry ha detto...

... hai visto?! Era destino.
Il richiamo dei telefilm è troppo forte e ti ha preceduto!

Poi mi devi aggiornare sulla nuova carriera... nel frattempo INBOCCALLUPO!

Lucry ha detto...

... OOOPS! Ti ho chiamato Sleeeping Beauty, lapsus...
Non ti offendi vero? ;-)

Anonimo ha detto...

siccome mi sono autonominata brutta e tu invece mi hai dato della bella, non mi offendo manco per niente! XD

grazie per i complimenti, è molto impegnativo ma è la passione che ci guida, come per del resto ;)

Lucry ha detto...

Ugly anche detta Beauty: sapevo di poter contare su un pizzico di vanità da parte tua ;-)